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Relazione tra fotografia e cultura in generale.
Un incontro con Pio Tarantini, fotografo, pubblicista e docente, per approfondire lo stretto e necessario legame tra la fotografia e l’ambito della cultura in generale, oltre i comuni aspetti tecnologici e di linguaggio di base dello strumento.
Tarantini, a proposito di questo aspetto, dirige la rivista semestrale FC▪FOTOGRAFIA E[È] CULTURA che è impostata appunto sulla contaminazione e trasversalità degli argomenti trattati.
Note biografiche
Nato nel 1950 a Torchiarolo, nel Salento, Pio Tarantini ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche all’Università Statale di Milano dove si è trasferito nel 1973. La sua prima mostra su temi sociali e ambientali ha luogo a Brindisi nel 1972; a Milano, negli anni settanta, approfondisce i suoi interessi letterari e cinematografici e fotograficamente pratica una ricerca eclettica in cui convivono aspetti più documentari con esperimenti legati alle arti figurative tradizionali. In questo ambito comincia la sua ricerca sul “mosso” in fotografia, che proseguirà lungo tutto il suo percorso artistico.
Nei primi anni ottanta espone i suoi primi lavori a colori su alcuni aspetti artistici, compresi quelli minori, del Salento: una selezione di questi lavori viene pubblicata sul numero di Dicembre 1987 sulla prestigiosa rivista d’arte DU, di Zurigo.
Nel 1985 realizza gran parte del suo importante lavoro sulla memoria e sul tempo Il passato e i pensieri. Negli stessi anni apre a Milano la galleria La Camera Chiara e comincia a scrivere di fotografia; in questa veste collabora come giornalista-critico con diverse pubblicazioni. Ha insegnato Linguaggio Fotografico e Storia della Fotografia presso il centro R. Bauer (ex-Umanitaria) di Milano, e dal 1995 al 2017 ha insegnato Fenomenologia degli Stili presso la sede milanese dell’Istituto Europeo di Design; sugli stessi temi tiene corsi e conferenze presso associazioni e scuole pubbliche e private.
Negli anni novanta è chiamato come relatore a conferenze e seminari sulla fotografia tenuti presso alcuni corsi di Facoltà universitarie (Scienze Politiche, Sociologia, Lettere, Architettura) di Milano e di altri Atenei italiani.
Ha partecipato al progetto sui beni architettonici e ambientali (Archivio dello Spazio) della Provincia di Milano (1987-1997). Ha collaborato al progetto di Sociologia Visuale Photometropolis presso la Facoltà di Sociologia dell’Università Milano Bicocca.
E parallelamente a un suo studio a carattere sociologico-visuale, Milanopoli. L’immagine della città. Il nuovo paesaggio urbano, (1998), collegato anche a tale progetto, ha realizzato nel corso degli ultimi venti anni un consistente corpus fotografico sulle trasformazioni dell’area metropolitana milanese.
Dal 2003 al 2009 ha collaborato con la Galleria Fotografia Italiana Arte Contemporanea di Milano con cui ha realizzato due mostre personali e numerose collettive e per la quale è stato capo redattore della pubblicazione “Pagine di Fotografia Italiana”. Continua a scrivere articoli di riflessione sulla fotografia e presentazioni di lavori di altri fotografi.
I suoi lavori sono stati esposti dal 1982 in gallerie private e sedi pubbliche in Italia e all’estero e su di essi sono stati scritti saggi e articoli da parte di molti tra i maggiori critici e giornalisti d’arte italiani.
In ambito saggistico ha pubblicato i volumi Fotografia. Elementi fondamentali di linguaggio, storia, stile (2011) e Fotografia araba fenice (2014).
Collabora con molte testate dell’ambito culturale e artistico e dal 2019 dirige la rivista semestrale FC▪FOTOGRAFIA E[È] CULTURA da lui ideata e prodotta da AFIP International per le Edizioni Oberon Media di Milano.
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